domingo, 19 de junho de 2016


Palazzo Chigi è la sede del Governo italiano dal 1961.


Palazzo Chigi si trova in un punto del centro storico di Roma tra i più conosciuti: lungo via del Corso, quasi a metà strada tra Piazza del Popolo e Piazza Venezia.
L'ingresso del Palazzo è su Piazza Colonna e la bimillenaria Colonna di Marco Aurelio, che dà il nome alla Piazza, è proprio di fronte al portone. Il Palazzo, inoltre, confina su lato destro con la sede della Camera dei deputati.
La storia architettonica di Palazzo Chigi attraversa più di tre secoli nel corso dei quali si sono succeduti diversi progetti e continui adattamenti alle sempre nuove esigenze del Palazzo.
Quello che sarà il futuro Palazzo Chigi, all'atto dell'acquisto da parte degli Aldobrandini (1578) è un gruppo di casupole appartenenti a varie famiglie che vengono riedificate dopo essere state abbattute.
A partire dal 1578 si comincia a costruire il volto di Palazzo Chigi che segue e accompagna lo sviluppo dell'intera zona.
Le fasi più importanti della costruzione dell'edificio si svolgono in questi anni anche se continuano nel corso del'600; mentre gli adattamenti degli ambienti interni mutano con i proprietari che si avvicendano per tutto il secolo. Gli ultimi e definitivi ammodernamenti vengono realizzati dopo il passaggio del Palazzo allo Stato (1916), che diventa prima sede del ministero delle Colonie e successivamente del ministero degli Esteri.
Lo sviluppo architettonico di Palazzo Chigi, l'alternarsi delle personalità che abitano nel palazzo e degli usi a cui questo, di volta in volta, è destinato, riflettono le vicende politiche e storiche vissute nel nostro paese negli ultimi duecento anni.
Dopo un paio di secoli in cui l'edificio è servito prevalentemente ad abitazione di famiglie importanti della Roma papalina, a partire dalla fine del'700, il palazzo vede la presenza più o meno stabile dell'ambasciata spagnola a Roma.
Nel corso del 1800, diventa il luogo di accordi ed alleanze. A partire dal 1878, Palazzo Chigi diventa sede dell'ambasciatore d'Austria-Ungheria presso il Quirinale. E' in questo periodo che il Palazzo viene soprannominato la "mole Austro-vaticana".
Agli inizi del 1900, nonostante la presenza dei principi Chigi in veste di padroni di casa, il Palazzo è di fatto la sede dell'ambasciata austriaca e come tale sottoposto alle frequenti manifestazioni irredentiste per Trento e Trieste.
Nel 1916 lo Stato acquista Palazzo Chigi con l'intenzione di destinarlo a ministero delle Colonie. Nel 1922, Mussolini trasferisce questo ministero nel Palazzo della Consulta, davanti al Quirinale, e destina Palazzo Chigi a sede del Ministero degli Esteri. Mussolini, che ricopre la doppia carica di Presidente del Consiglio e ministro degli Esteri, diventa così il nuovo inquilino di Palazzo Chigi.
Palazzo Chigi rimane sede del ministero degli Esteri fino al 1961, anno in cui avviene il trasferimento al Palazzo della Farnesina costruito appositamente per le esigenze di questo ministero.
Per la Presidenza del Consiglio - fino a questo momento ospitata nel Palazzo del Viminale - è giunta finalmente l'opportunità di sistemarsi in una sede più appropriata e prestigiosa.

La cronologia

1578-87 l'avvocato concistoriale Pietro Aldobrandini, fratello del futuro papa Clemente VIII, acquista il 28 gennaio 1578, con atto dei notai Calzoli e Campani, una casa su via del Corso già via Lata. Incarica del progetto l'architetto Matteo Bartolini da Città di Castello. Essendo proprietario anche di un immobile lungo la strada che rasenta la cosiddetta "isola Colonna", collegando l'attuale via del Corso con Montecitorio, intende unire le due proprietà nella parte posteriore.
1587-88 Alla morte dell'avvocato Pietro, suo figlio Pietro vende le proprietà a Paolo Fossano che continua i lavori sul lato di via del Corso.
1616-21 Lo stesso Pietro Aldobrandini, nipote di Clemente VIII, cardinale dal 1593, riacquista la casa paterna, riprendendo la costruzione e incorporando varie case limitrofe all'ala prospiciente la futura piazza; è di questo periodo l'angolo del cortile lasciato intatto dai Chigi quando verrà realizzato il porticato del cortile interno.
1621-23 Interrotti i lavori per la morte del cardinale Pietro, la proprietà è ereditata dalla sorella Olimpia che abita il lato su via del Corso e continua ad acquistare proprietà nello stesso isolato.
1623-26 Il cardinale Deti, imparentato con gli Aldobrandini, ottiene da Olimpia l'uso, vita natural durante, del lato sulla piazza in cambio della costruzione dell'angolo su via del Corso, ed il prolungamento dello stesso.
1626-30 Il cardinale Deti abita fino alla morte il palazzo che ormai ha le due facciate collegate.
1630-59 Il palazzo è abitato da Olimpia che muore nel 1637 e, per un anno, dal figlio cardinale Ippolito che muore nel 1638. La figlia Olimpia affitta il palazzo a vari cardinali. Il cardinale Albornoz fa eseguire l'unico lavoro di questo periodo consistente nell'annessione di un'altra casa sul lato della piazza verso Montecitorio.
1659 Il 25 settembre, con atto dei notai Paoluzzi e Simonelli della R.C.A., il palazzo viene acquistato da Mario e Agostino Chigi per 41.314 scudi più 6314 versati per le opere di miglioria della piazza. La zona era andata acquistando un valore sempre maggiore.
1660 Lo "stato delle anime" al 5 febbraio della vicina parrocchia di S. Maria in Via attesta che nel palazzo abitano don Mario e don Agostino Chigi. Vengono subito eseguiti nel palazzo alcuni urgenti lavori di adattamento. Il progetto di completamento e di ristrutturazione viene affidato a Felice della Greca e i lavori iniziano immediatamente.
1665 Il palazzo è terminato nella sua struttura. Devono solo essere portati a termine i lavori di finitura delle facciate, come gli imbotti delle finestre e il portone su piazza Colonna. Esiste ancora la fila delle botteghe sull'angolo verso via del Corso. l'alacrità con cui i lavori procedono fa sì che sia il Cruyl che il Falda rappresentino il palazzo come terminato.
1677 Muore Felice della Greca senza che il palazzo sia stato ancora terminato. Negli anni immediatamente successivi il palazzo, su progetto dell'architetto G. B. Costantini, viene sopraelevato di un piano, venendo così a perdere il coronamento a balaustra di cui resta solo un piccolo tratto inglobato nella muratura su via dell'Impresa.
1739 Alla morte di don Agostino il palazzo passa al figlio Augusto, che esegue grandi lavori consistenti nella decorazione in travertino, con sovrastante balcone, del portone su piazza Colonna, nel completamento delle cornici delle finestre sullo stesso lato, nella chiusura delle botteghe rimaste e nella realizzazione di alcune rimesse nel cortile.
1900 ca. Il Palazzo è affittato come sede dell'Ambasciata d'Austria.
1916 I Chigi vendono il Palazzo allo Stato Italiano.
1961 Il 23 marzo viene definitivamente destinato a sede della Presidenza del Consiglio dei Ministri. In tale occasione, vengono eseguiti dal Genio Civile lavori di consolidamento e di adeguamento che durano dal '59 al '61. Il tetto viene rifatto con strutture in ferro, i pavimenti agganciati con travature in cemento armato e vengono ripresi tutti gli intonaci.

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